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Ho un conto in sospeso con la Turchia e non sto parlando di una sensazione passeggera.
Qualcosa che ti spinge a sondare, a rincorrere un ideale di perfezione stilistica che solo le
grandi opere d'arte sono in grado di trasmettere. Leggere Istanbul del premio Nobel per la
letteratura turco Orhan Pamuk ed i segreti di Istanbul di Corrado Augias
è senza dubbio il modo migliore per immaginare il viaggio ancor prima di partire con l'
accortezza peró di non avere la pretesa di poter capire a fondo una realtá cosí complessa e ricca
di eventi che risulta anche difficile cercare di raccontare in una sola pagina.
Il web è veloce, nulla a che vedere con le pagine di un libro che sottendono tempo e
dedizione giá prima di cominciare a sfogliare la prima pagina.
Bisogna allora cominciare subito a parlare di un impero lungo 1000 anni quanti sono gli anni di
vita del sacro romano impero d'oriente che con il nome di Bisanzio prima e
Costantinopoli poi ha resistito fino al 1454 quando gli ottomani guidati
da Maometto II si prendono la cittá mettendo fine all'impero bizantino ed
iniziando una nuova era che durerá fino agli inizi del 1900.
Istanbul ha una parte asiatica ed una europea divisa in due dal Bosforo. Le due parti sono
collegate sia da ponti stradali e sia di battelli veloci che collegano le due sponde continuamente
ed in poco tempo.
Istanbul ha due aeroporti
Ataturk (amatissimo leader politico turco in voga dopo la fine
dell'impero ottomano del 1925, liberale e di ampie vedute democratiche) lato europeo a soli 20 km
dal centro e collegato da linea metropolitana dove atterra e decolla principalmente la Turkish
Airlines.
Sabina Gochem (dal nome della prima aviatrice turca figlia di Ataturk) lato asiatico a 45 km
dal centro, collegato da soli bus e dove volano i voli della low cost turca Pegasus e che ha
il forte limite del traffico molto intenso soprattutto nelle ore di punta che potrebbe
richiedere anche 3 ore di percorso.
Chi si affaccia per la prima volta ad Istanbul ha la lucida sensazione di aver superato uno
spazio temporale, di aver sconfinato dentro qualcosa che non c'era e che adesso esiste perchè
tale è la sorpresa quando ci si ritrova per la prima volta faccia a faccia con tanta storia e
bellezza.
Il turista in cerca di emozioni facili punta dritto al Sultamanhet, il cuore pulsante
della cittá, dove, una di fronte all'altra, la Moschea di Santa Sofia
e la Moschea Blu si sfidano in quanto ad attrazione invitando alla visita fin dal primo sguardo
ma solo dopo aver tolto scarpe e le donne coperto il capo in segno di rispetto e dedizione.
Da non perdere la visita al Palazzo Topkapi, patrimonio mondiale Unesco, un tempo residenza
del sultano ottomano e realizzato per volere dello stesso Maometto II
Passaggio obbligato per raggiungere le moschee il Ponte di Galata su due livelli,
in basso ristoranti di pesce e passaggio pedonale, in alto strada per i mezzi a motore
ed un nugolo di pescatori sempre presenti, parte integrante del paesaggio, che spendono
intere giornate in attesa di una cospicua pesca nelle acque del Corno d'Oro.
Prima del ponte su per una rampa di scale o una rampa in salita si scaglia la torre di Galata
visibile da ogni punto alzando lo sguardo e che la sera si colora di un verde smeraldo che
incanta gli occhi imprimendo sicurezza e fiducia oltre che trasmettere bellezza e perfetta
simmetria.
Ma ció che rende Istanbul unica al mondo è il Gran Bazar, un dedalo di strade coperte
dove spezie, aromi, colori vivi, argento ed oro risplendono ovunque insieme a vestiti e borse
firmate alla ricerca di una inutile e spesso grossolana somiglianza all'originale.
La sera il quartiere di Beyoglu, un tempo Pera, prende vita, con tanta gente
in strada e con i ristoranti sempre pieni
che sembra una grande festa, con la musica da vivo
diversa e ad alto volume tra un locale e l'altro, come un rituale collettivo a cui nessuno
puó rinunciare soprattutto nel weekend.
Stesso clima a Karakoy, quartiere a ridosso del Bosforo a sinistra del ponte di Galata
in prossimitá del pontile da dove partono i collegamenti per la sponda asiatica.
Il ristorante piú alla moda in questa zona senza dubbio il Lusyen dove da una certa
ora in poi, dopo cena, comincia la musica dal vivo.
Tavoli in strada, ambiente semplice e musica live al delizioso Levanten.
Altro punto di riferimento per la vita notturna di Istanbul il quartiere di Cihangir,
non lontano da piazza Taksim, noto per la presenza del Museo dell'Innocenza ispirato al famoso romanzo di Pamuk e dove la sera
davanti ai bar Hayat e Getik, uno di
fronte all'altro, si radunano centinaia di ragazzi in cerca di conversazioni e punti
in comune.
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